La Compagnia è la Casa del Cinema della Regione Toscana, uno spazio nel centro di Firenze realizzato e gestito da Fondazione Sistema Toscana destinato a chi ama il cinema, il documentario, la sperimentazione, la cultura dell’audiovisivo in tutte le sue forme.
Come Art Director dell’Area Cinema di FST mi sono occupato, e mi occupo tutt’ora, dell’immagine coordinata della sala e della sua strategia digitale.
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Ho definito il marchio e la sua identità nel 2016, tracciato le linee guida della comunicazione visiva, realizzato il layout grafico di sito web e app. Ancora oggi ne coordino la comunicazione online in ogni suo aspetto.
La passione per il cinema mi accompagna da quando ero bambino, negli anni ho divorato migliaia di film, partecipato a numerosi festival, scritto per testate e blog online, e questo mi permette di lavorare attivamente tanto alla forma quanto alla fase di progettazione, scrittura e produzione dei vari contenuti, sia online che offline.
Ho progettato negli anni centinaia i supporti di comunicazione offline. Programmi periodici (talvolta veri e propri book di approfondimento sulle attività della sala), brochure, flyer, manifesti, grandi e piccoli allestimenti, backdrop, gadget e brandizza zioni varie. Ho avuto modo di sperimentare nel tempo diverse soluzioni, testandone l’efficacia e aggiustando il tiro quando necessario.
Ho ideato diverse campagne advertising incentrate a rafforzare il brand o a promuovere specifiche rassegne di eventi (come la 50 giorni di cinema internazionale a Firenze e la Primavera di Cinema Orientale).
Ma è sopratutto online che il marchio de La Compagnia è cresciuto negli ultimi anni. Attraverso la gestione in prima persona della mailing list, del piano editoriale e del budget dei profili social della sala ho avuto modo di veder nascere e crescere una community online sempre più attiva e curiosa.
La chiave per una crescita organica costante è avere a cuore lo storytelling, restando fedeli al proprio tono, sperimentando format sempre diversi e stimolanti attorno alle proposte del cinema, evitando di essere autoreferenziali o troppo schiavi dell’attualità.
